venerdì 27 giugno 2014

#ResponsabilitàOggettivaDeiPartiti

In diritto la responsabilità oggettiva configura una situazione in cui il soggetto può essere responsabile di un illecito, anche se questo non deriva direttamente da un suo comportamento e non è riconducibile a dolo o colpa del soggetto stesso.

Vogliono le liste bloccate? Allora se il politico commette reato sia responsabile anche il partito che l’ha selezionato”. E’ proprio il principio di responsabilità oggettiva, già utilizzato nel calcio (e in altri ambiti del diritto civile italiano, ad esempio il danno causato da animali) che ora potrebbe essere applicato nel mondo della politica. L’idea è del deputato di Fratelli d’Italia Massimo Corsaro che ha depositato una proposta di legge a Montecitorio, fornendo un interessante spunto in tempi di riscrittura della legge elettorale. Andando a toccare un punto scottante del dibattito: quello tra chi spinge per reintrodurre le preferenze e chi invece venderebbe l'anima al diavolo per proseguire sulla strada delle liste bloccate (uno dei motivi di incostituzionalità del Porcellum, che ha portato la Consulta a bocciarlo). Altro che immunità.

Il pensiero va alle mancanze di memoria improvvise e prese di distanza di tutta fretta tra i banchi di deputati e senatori, ma anche tra gli amministratori del territorio. Ultimo episodio eccellente quello del sindaco Giorgio Orsoni, che il Partito Democratico disconobbe con rapidità giudesca: “Non è mai stato dei nostri”. Secondo il testo del parlamentare ex Alleanza Nazionale, se uno degli eletti commette un reato, non si può ritenere responsabile solo la singola persona, ma anche chi ha investito su di lui con una selezione che si pensava dettagliata. “Il giorno dopo l’arresto del primo cittadino di Venezia” - dice Corsaro - “i democratici gli hanno voltato le spalle. Io mi chiedo: chi l’ha candidato? Qualcuno deve pur averlo scelto”.

I casi previsti dal disegno di legge riguardano l’ipotesi che l’eletto sia ritenuto responsabile di reati di corruzione, concussione, contro il patrimonio pubblico e la Pubblica amministrazione, e di reati di mafia e coinvolgimento in associazione mafiosa. La responsabilità penale resta soggettiva, ma se c’è la condanna definitiva, il partito deve pagare una penale in base alla responsabilità oggettiva. “In questo caso” - afferma Corsaro - “il partito dovrà sborsare 5 volte quanto è stato erogato al condannato nel periodo tra la data di compimento del reato contestato e la pubblicazione della sentenza definitiva. Ovvero diarie, emolumenti e rimborsi: tutto questo deve essere restituito con l’aggiunta”. La formazione politica che l’ha candidato deve rispondere della selezione sbagliata.

Un'importante e distintiva caratteristica della responsabilità oggettiva si ha in tema di onere della prova: la responsabilità extracontrattuale (normale) viene meno se l'autore del fatto illecito fornisce la prova dell'assenza di sua colpa, quella oggettiva solo se si prova che il danno è dovuto ad un evento fortuito imprevedibile ed inevitabile. “Visto che prevediamo la buonafede” - continua - “e l’eventualità che ci possano essere degli errori, il partito può evitare il pagamento della penale se collabora attivamente alla denuncia. Ma non solo. Se invece la segreteria non collabora e non paga la sanzione, al Movimento o partito viene vietato di partecipare alle successive competizioni elettorali”.

Il modello da applicare secondo Corsaro per risolvere il problema è quello del mondo sportivo: “In quel contesto, se un giocatore tesserato o addirittura la tifoseria fanno qualcosa di sbagliato a pagare è anche la società con penalizzazioni e multe. Perché non dovrebbe essere lo stesso anche in politica?”.

"Troppi sono stati i casi di malaffare che sono emersi alla cronaca degli ultimi tempi ed è necessario che anche la politica torni ad essere credibile. Se vogliamo davvero fare le riforme, se Renzi sostiene di essere colui che rivoluziona il mondo, lo dimostri sostenendo questa iniziativa”.

Una proposta di legge, quindi, molto interessante e da valutare attentamente. Una proposta di legge che, sicuramente, va nella direzione di far riavvicinare il cittadino alle istituzioni e che potrebbe segnare un deciso e importante passo verso l'anticorruzione in Parlamento. Sarà interessante vedere come si comporteranno le varie forze politiche al riguardo.

Ecco perché, crediamo, difficilmente verrà mai calendarizzata.

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