mercoledì 25 giugno 2014

#FugaDiCervelliEPiediBuoni

Certo che di bestialità dopo questa eliminazione se ne stanno sentendo a raffica. Una su tutte il mancato ricambio generazionale tra chi rimpiange i vecchi (e chi li critica) e chi invece rimpiange le mancate convocazioni dei giovani (e chi li critica).

La partita di ieri è emblematica di quanto questo sia un falso problema: i due migliori in campo sono stati visibilmente Buffon e Verratti. Uno 36, l'altro 21 anni. Segno che quando le qualità ci sono, l'età è solo uno specchietto per le allodole a cui aggrapparsi. Quando il talento c'è... c'è, punto.
La vera domanda è: perché i club italiani continuano a preferire l'esterofilia ai talenti cresciuti in casa? 

Perché, ad esempio, una squadra di vertice come la Juventus da giorni sembra essere sul punto di scatenare un'asta per Àlvaro Morata (uno che deve ancora dimostrare tutto) quando poi lascia andare via il capocannoniere del campionato (Immobile), giovane, italiano, e che era già per metà suo (sorvolando sul fatto che abbia lasciato andar via anche due attaccanti futuribilissimi come Berardi e Zaza)?

Perché questa Italia soffre per la mancanza di giovani e di ricambio in difesa e poi i pochi validi che il nostro campionato esprime come Santon, Faraoni, Donati, vengono lasciati andare via, all'estero dove spesso e volentieri sono titolari e in squadre anche da Champions? 

Perché uno dei giocatori più determinanti per la nostra Nazionale nel cammino verso la finale dell'Europeo due anni fa (Giaccherini), è stato costretto ad emigrare per vedersi rimpiazzare da stranieri di dubbia qualità? E perché ci si è dimenticati di lui improvvisamente?

Perché Verratti per giocare ad alto livello è dovuto scappare in Francia (dove fa il titolarissimo) visto che in Italia al massimo avrebbe fatto il vice-Pirlo fino a 26-27 anni?

E si potrebbe andare avanti ancora per parecchio (Borini... ok basta dai).

Perché il calcio in questo sì è specchio fedele del paese: l'Italia è un paese patriarcale, gerarchizzato da sempre, dove si è considerati "giovani" ancora a 40 anni per poter ricoprire qualsiasi ruolo, vuoi in politica, vuoi in ambito medico, vuoi in qualsiasi altro campo scelto a caso. Il resto d'Europa, solo per restare limitati al nostro Continente, va invece spedito in un'altra direzione.

Ecco perché cervelli e piedi buoni, appena possono, scappano. E continueranno a farlo e chi può biasimarli? Io li invidio al massimo, non li biasimo. Perché vedo fuori quanta stima, fiducia, riescano a ricevere e con che coraggio ci si riesca a fidare di loro in base esclusivamente alle qualità che dimostrano sul campo, guardando solo in un secondo momento la carta d'identità.

Perché fuori da questo paese, se sei brillante e giovane è un plus. In Italia, sarai sempre il "giovanotto" o la "signorina", almeno fino a 40 anni (quando va bene).

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